Fine Tutela per le imprese: sì, ma un po’ per volta
Confermato. Da gennaio 2021 è l’inizio del tanto annunciato (e rimandato, e prorogato) pensionamento della Maggior Tutela per quanto riguarda l’energia elettrica.
L’ha annunciato ARERA (l’Authority) sul proprio sito con un comunicato stampa del 25 novembre. Tuttavia, sarà una cosa molto graduale, e si parte dalle sole aziende. Per quanto riguarda il mercato domestico, occorrerà aspettare ancora un anno, con la data fatidica fissata per gennaio 2022. Ma come funziona esattamente? Sei un imprenditore e ti stai chiedendo se devi fare qualcosa? Eccoti tutte le risposte:

Primo: si parla solo di piccole imprese servite in bassa tensione, come dicevamo, così identificate in base alla definizione comunitaria (ovvero, tra i 10 e 50 dipendenti e fatturato tra i 2 e 10 milioni) oppure anche imprese più piccole che comunque abbiano almeno un contatore con potenza superiore a 15kW.
Secondo: a sostituzione della Maggior Tutela entra in scena ora il “Servizio a Tutele Graduali” (ebbene sì!): in sostanza, le aziende che ancora il 1° gennaio 2021 non hanno ancora scelto il loro fornitore preferito sul Mercato Libero (e chissà cosa aspettano, visto che si può anche risparmiare ed essere seguiti meglio…), non restano senza corrente.
Terzo: no, non devi fare nulla se non hai ancora sottoscritto un contratto con un operatore del Mercato Libero: automaticamente, il 1° gennaio 2021 passerai al Servizio a Tutele Graduali. Emozionante, no? Okay, ma le tariffe cambiano? E chi fornirà il cliente?
A fornire il cliente sarà inizialmente lo stesso fornitore che già lo serviva in Tutela, ma andando ad applicare una propria offerta PLACET. Ricordi? Ne avevamo parlato nel nostro articolo sulla fine della Maggior Tutela.
Le PLACET sono offerte a prezzo libero (ovvero stabilite dal fornitore) ma con struttura dell’offerta stabilita dall’ARERA. Insomma, sono offerte che replicano quelle della Maggior Tutela, gestite dallo stesso operatore della Maggior Tutela; ma il prezzo del kWh? Normalmente, le PLACET non hanno prezzi identici a quelle della Tutela (stando PL di PLACET per “Prezzo Libero”). Però ARERA scrive: “Il prezzo sarà in questa prima fase analogo a quello del servizio di maggior tutela” e che “sarà basato sui valori consuntivi del PUN”. Non è chiarissimo a dire il vero (se sono offerte “già esistenti”, non hanno di certo lo stesso prezzo della Tutela; e “basate” sul PUN significa che lo spread è libero o ci saranno vincoli?) e siamo sicuri arriveranno chiarimenti dell’ARERA nei prossimi giorni. Ma ciò che è certo è che l’intento dell’Authority sia di rendere il passaggio — in questa prima fase — del tutto indolore a livello di tariffe. Insomma: passi sul Mercato Libero ma ti trattiamo esattamente come prima.
Tutti gli imprenditori serviti in bassa tensione con punti di prelievo di potenza minore di 15kW saranno contattati dai rispettivi operatori della Maggior Tutela per attestare siano in possesso dei requisiti per definirsi microimpresa (meno di 10 dipendenti, meno di 2 milioni di fatturato)
Questo fino al 30 giugno 2021. Dopodiché?
Le cose cambiano. Dal 1° luglio, l’assegnazione avverrà “a regime”: operatori selezionati tramite concorso (indetto ogni tre anni), si vedranno assegnati i clienti ancora “in sospeso”, sempre con condizioni PLACET a prezzo indicizzato al PUN, con corrispettivi di commercializzazione e approvvigionamento discrezionali nelle quantità ma dettati da ARERA a livello di voci di costo e struttura offerta.
Ovviamente, gli operatori saranno tenuti a inviare comunicazioni dettagliate ai propri clienti con le specifiche delle proprie offerte PLACET. Che, in ogni caso, al di là del prezzo mantengono tassativamente valide le regole della Tutela a livello di scadenze di fatturazione, contenuti delle bollette, eventuali rateizzazioni e interessi di mora, e così via.
Insomma, cambia poco? In effetti no. Perché attenzione: in una nota a pie’ pagina al comunicato di ARERA riguardo ai costi dopo i primi sei mesi del Servizio di Tutele Graduali, leggiamo:
Si tratta in particolare del corrispettivo CDISP (a copertura dei costi di dispacciamento); del corrispettivo CSB (a copertura di una quota minima dei costi relativi allo sbilanciamento di un operatore efficiente); del corrispettivo CCOM (a copertura di una quota minima dei costi relativi alla commercializzazione di un operatore efficiente) e dei corrispettivi CPSTG e CCM (relativi a specifici meccanismi compensativi). […] Sarà infatti applicato il parametro α pari alla media ponderata rispetto ai volumi delle aree territoriali di assegnazione del servizio a tutele graduali dei parametri β offerti da ciascun esercente assegnatario di ciascuna area territoriale
Dal Comunicato Stampa di ARERA del 25 novembre 2020 (fonte)
Insomma, una serie di corrispettivi dai nomi più o meno nuovi, propri del Servizio a Tutele Graduali, che in parte riprendono corrispettivi già esistenti, ma in parte no. Questo significa, a nostro avviso, che le offerte PLACET del Servizio a Tutele Graduali — com’è tutto sommato ragionevole — avranno a conti fatti costi elevati dopo i primi sei mesi (senza dubbio la prima fase sarà attentamente monitorata da ARERA a livello di costi). “Ragionevole” se pensiamo che sarà un servizio transitorio, con costi quindi elevati impliciti per gli operatori che dovranno giustificare i costi sui propri sistemi operativi, gestionali e amministrativi, per gestire questo flusso di punti di prelievo molto aleatori.
Insomma, siamo di fronte a un regime simile a quello della salvaguardia.
Morale? Secondo noi di e! non è una buona idea stare ad aspettare e scoprire a quanto ammontano il “parametro α” e il “parametro β” sulle proprie bollette e sui propri conti aziendali. Molto meglio muoversi d’anticipo e scegliere un operatore del Mercato Libero prima che venga assegnato “a regime”.